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Un ciclone tropicale nel Mediterraneo:

sarà tempesta o uragano?

Proprio in queste ore si sta formando sullo Ionio meridionale, grosso modo in un punto baricentrico fra Sicilia, Grecia e Libia, un vortice ciclonico che sta approfondendosi molto velocemente avendo già raggiunto, alle ore 9:30 di venerdì 28 settembre 2018, 995 hPa come visibile dalla mappa della pressione al suolo in tempo reale desunta dal sito www.meteociel.fr, fig. 1:

Un ciclone tropicale nel Mediterraneo

fig.1

 

Anche le immagini dal satellite delle 9:00 locali, vedi figura 2, confermano la presenza del vortice che, come visibile dalla figura 3, sta provocando piogge intense (le macchie dal celeste al verde) e fulminazioni (le crocette colorate gialle e rosse) frequenti, segno di un’attività convettiva davvero notevole:

Un ciclone tropicale nel Mediterraneo

fig. 2

Un ciclone tropicale nel Mediterraneo

fig.3

 

La particolarità di questo vortice, suggerita anche dalla stessa sua forma (a spirale con un’area centrale sgombra da nubi) sta nel fatto che esso sembra possa assumere nelle prossime ore sempre più caratteristiche “tropicali”, insomma possa diventare un Tropical Like Cyclone (TLC) (*)

Le caratteristiche che deve possedere un ciclone, per essere definito “tropicale”, sono:

– deve presentare, visto dal satellite, una zona centrale, detta “occhio“, nera, ovvero sgombra da nubi: è la zona dove i venti sono rivolti verso il basso (fenomeno di subsidenza) e nel loro movimento riscaldano l’occhio stesso, inibendo inoltre la formazione delle nubi stesse.

– devono individuarsi bande nuvolose a forma di spirale che ruotano intorno all’occhio stesso in senso antiorario (nel nostro emisfero) e che sono simmetriche rispetto all’occhio stesso. In corrispondenza di tali bande nuvolose, va a concentrarsi l’attività convettiva (cioè moti verticali verso l’alto) che provocano la formazione di temporali a volte violenti;

– la presenza di un “cuore caldo”: la parte centrale del vortice deve presentare, alle differenti quote, una temperatura più calda delle zone circostanti poste alla stessa quota (per quello che si è detto nel punto precedente);

i minimi di pressione devono essere ubicati sulla stessa verticale considerando le diverse quote;

 

Come appare ora il ciclone e come evolverà

Per quanto riguarda il vortice ciclonico di questa mattina, è da far notare come esso stia assumendo, gradualmente, tutte le caratteristiche precedentemente elencate.

Oltre all’aspetto visivo da satellite, che dimostra come esso stia organizzandosi lentamente nella classifica forma occhio + bande a spirale, è da dire che nelle prossime ore è evidente la formazione di un cuore caldo a tutte le quote come dimostrato dalle seguenti mappe desunte dal modello BOLAM del CNR (temperature alle quote isobariche di 850 hPa, circa 1400 m slm; 700 hPa, circa 3000 m slm; 500 hPa, circa 5600 m slm) per la mezzanotte di stasera:

 

Inoltre anche i minimi di pressione permangono quasi perfettamente lungo la stessa verticale.

Infine l’attività convettiva: dalla seguente immagine è possibile desumere la temperatura della parte superiore delle nubi.

Come evidente, le bande a spirale del vortice ciclonico in oggetto, appaioni celesti: ovvero, vedi legenda, quote intorno ai 10.000 m: quindi sono in atto profondi moti convettivi, cioè violenti temporali.

 

Come evolverà: non interesserà la Calabria se non sfiorandola nella giornata odierna provocando un po’ di nubi sparse e qualche debole pioggia. Dalla notte di sabato, inoltre, si allontanerà velocemente, per puntare sulla Grecia.

 

Tempesta tropicale o uragano mediterraneo (MEDICANE)?

Premettendo che tale vortice ciclonico, al di là della sua classificazione corretta, là dove colpirà (sembra la Grecia) potrebbe provocare numerosi danni data la sua innegabile potenza, qualcuno si chiede se, tale vortice tropicale possa essere definito come “uragano”. 

Affinchè un ciclone tropicale possa essere definito tale, deve verificarsi una sola condizione: i venti devono superare i 117 km/h (valore medio misurato su 10 minuti, e non la raffica!).

Se lo faranno il TLC sarà classificato come uragano, e siccome si è verificato nel Mediterraneo, si definirà MEDICANE (cioè la crasi di MEDIterranean hurriCANE)

Altrimenti in nostro TLC sarà classificato come TEMPESTA.

Allo stato attuale, i modelli di previsione numerica sono ancora in disaccordo sui valori massimi di intensità del vento: se infatti alcuni modelli (come il WRF-ARW base GFS risoluzione 12 km) prevedono infatti venti di intensità massima compresa tra 87 e 102 km/h, altri (come il BOLAM base GFS – risoluzione 7 km) prevedono il superamento della soglia dei 117 km/h (vedi piccola area grigia) giusto prima di toccare terra (landfall) sulla Grecia dove si aspettano, oltre al resto, anche onde marine alte tra i 6 e i 9 m!

Si vedano le successive figure tratte dal sito www.lamma.rete.toscana.it

 

 

Ma alla fine, la disputa su tale classificazione è solo un esercizio teorico o, per il non esperto di meteorologia, una “questione di lana caprina” perchè, alla fin fine, dove colpirà, il vortice ciclonico potrebbe essere in ogni caso (tempesta o uragano che sia) molto pericoloso.

 

 

(*) Il vortice, infatti, è stato causato dalla discesa della stessa massa d’aria fredda e instabile che ha provocato la forte ventilazione di grecale e l’abbassamento termico dei giorni scorsi: tale massa d’aria instabile (alimentata originariamente da aria artica parzialmente continentalizzata), si è isolata sul Mediterrano meridionale ma pur non essendo più sostenuta dalla suddetta aria artica, ha incominciato a sfruttare l’energia che gli ha fornito, e gli sta fornendo, la calda superficie marina con cui è entrata in contatto: l’evaporazione dell’acqua marina provoca la formazione di vapore acqueo che, salendo di quota (il moto iniziale verticale verso l’alto è favorito dalla stessa  circolazione ciclonica della massa d’aria intabile) e incontrando l’aria fredda, condensa liberando calore (detto: latente) quindi riscaldando l’aria che, pertanto, essendo più leggera verrà risucchiata sempre di più verso l’alto, provocando la formazione di una bassa pressione. Data la presenza di questa area di bassa pressione si azioneranno venti che tenderanno a colmarla: l’azione della rotazione terrestre, poi, farà il resto imprimendogli la rotazione in senso antiorario: il risultato è il movimento a spirale che si vede dal satellite. Il tutto è un fenomeno che tende ad autoesaltarsi….come sta succedendo in queste ore.

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