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Allagamenti sulla costa ionica catanzarese!!!!!

AGGIORNAMENTO DEL 8 AGOSTO:

Aggiunto un video dell’allagamento con relativa colata di fango, ripreso sul lido di Caminia allo sbocco del torrente Vulcano a mare, per gentile concessione di Luca Colistra.

Il video è visionabile qui.

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Gli intensi temporali che hanno colpito nel pomeriggio di oggi venerdì 7 agosto 2015, la costa ionica catanzarese hanno provocato numerosi casi di dissesto idrogeologico concentrati soprattutto nella zona compresa tra Squillace e Soverato.

Già oggi pomeriggio, noi di www.meteoincalabria.com, avevamo pubblicato un video dell’intensa grandinata che ha colpito Soverato marina alle 13:00.

Nel corso del pomeriggio le piogge intense, causate da intensi “temporali di calore”, sono proseguite, colpendo duramente soprattuto le località di Copanello, Pietragrande e Caminia (vedi foto sotto, scaricate dai siti indicati in nota 1), dove si segnalano (nota 2):

1) il blocco del sottopasso ferroviario in località Pietragrande;

2) il blocco del passaggio di via Nazionale all’altezza del torrente Franco;

3) gravi danni a stabilimenti balneari e auto a causa di una probabile “colata di fango” che ha interessato con particolare veemenza Caminia.

Non si segnalano danni a persone.

 

Ma passiamo all’aspetto meteorologico della questione.

In effetti nella zona non sono presenti numerose stazioni meteorologiche capaci di misurare con affidabilità le piogge cadute oggi. Rifacendoci alla rete di stazioni del Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal, le uniche stazioni presenti sono quelle di Catanzaro (334 m slm), Soverato Marina (6 m slm), Roccelletta di Borgia (8 m slm), Palermiti (480 m slm) e Chiaravalle (714 m slm) che nel corso del pomeriggio hanno registrato i seguenti valori di pioggia:

1) Catanzaro: 1,6 mm;

2) Soverato Marina 7,6 mm;

3) Roccelletta di Borgia 3,4 mm;

4) Palermiti 13,2 mm;

5) Chiaravalle 12,2 mm.

Valori di per sè non eccezionali, anzi potremmo definirli “normali”, ma che andrebbero analizzati con maggior dettaglio, esaminando, in primis, il lasso di tempo in cui si sono effettivamente registrati, ottenendo un’idea, quindi, sull‘intensità di pioggia effettiva (il cosiddetto “rain rate”): è abbastanza intuitivo, infatti, capire che un conto è una pioggia di 10 mm che si scarica in 1 ora, un conto è avere un accumulo di 10 mm in 5 o 10 minuti (in quest’ultimo caso, l’intensità è molto più alta). Proprio le piogge di breve durata e elevata intensità, possono provocare la crisi di piccoli bacini idrografici siano essi urbani o naturali, provocando, in determinate situazioni geo-pedologiche, anche possibili “colate di fango”.

Sta di fatto, in ogni caso, che su tutto domina l’incuria dell’uomo, il quale ha cementificato il territorio (aumentando quindi l’impermeabilità dello stesso), ha occupato gli spazi naturali delle golene dei fiumi (molte volte abusivamente), ha “tombato” canali di scolo o piccoli rigagnoli (….piccoli sino a quando non si verificano piogge intense) per far spazio alle strade, pensando di poter “dominare” la natura. Ma la natura prima o poi, i suoi spazi se li riprende, con le buone o con le cattive.

Ed è inutile star poi a piangere.

 

nota 1: www.catanzaroinforma.it/ e www.catanzaro.weboggi.it

nota 2: www.catanzaro.weboggi.it

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